Podere Sapaio nella Top 100 dei vini rossi italiani stilata dal magazine The Gentleman.
Con 7 etichette, fra cui Podere Sapaio, l’ultima nata nella denominazione d’origine, Bolgheri vince su tutte.
“L’uccello che ci va perde la penna – ammoniva una canzone popolare parlando della Maremma, che fino a qualche decennio fa evocava fosche memorie di acquitrini e malaria. Chi l’avrebbe detto che proprio qui, sarebbe nato un vino rosso destinato a far leggenda.”
Così The Gentleman inizia a raccontare la storia di Bolgheri, dei suoi protagonisti, in primis del Sassicaia, proclamato quest’anno n.1 fra i rossi Doc, e di come un’idea coraggiosa abbia cambiato le sorti di un intero territorio.
Sì perché fu solo nel 1944 che vennero piantate le prime viti di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc in Maremma, là dove persino il Sangiovese stentava a dare i suoi frutti, e bisognò attendere poi decenni, prima di farne capire il valore.
La fama del Sassicaia fortunatamente è arrivata ed è stata la vera guida all’evoluzione territoriale di Bolgheri, che oggi, con più di 40 cantine, è terra di eccellenze e sperimentazione. Podere Sapaio con il suo rosso (Cabernet Sauvignon e Franc con Petit Verdot) è orgoglioso di aver conquistato quest’anno il 16mo posto nella classifica e soprattutto di far parte di Bolgheri, un vanto per l’Italia nel mondo, un luogo che tutti dovrebbero conoscere.